Caino e Abele nella Bibbia e nel Corano, Bologna
L'uccisione di Abele da parte di Caino sul piano etico è segno che ogni omicidio rappresenta, nella sua radice, un fratricidio; letta in chiave di antropologia culturale indica la contesa tra i diversi, conflittuali modi di spartirsi beni e risorse (Caino è un agricoltore, Abele un pastore); colta in chiave simbolica attesta la fragilità della condizione umana (Abele da hevel, soffio, vacuità). Nella Genesi si afferma per sette volte che Caino è fratello di Abele, mai il contrario: la fratellanza è luogo di responsabilità. Abele tace sempre, a gridare è solo la voce del suo sangue. A proposito dei motivi che spinsero Caino a uccidere il fratello sono significativi anche alcuni esempi iconografici. Nel Corano il fratello che sta per essere ucciso dichiara invece all’altro che egli non alzerà mai la mano su di lui, passo molto valutato dagli esponenti musulmani della nonviolenza.
Relatore: Piero Stefani